BLOG

Dall’evento di LaC a Tropea un messaggio forte: basta pessimismo, è tempo di cambiare le cose

Finalmente c’è una visione di Calabria. Uno dei più grandi limiti che abbiamo noi calabresi è quello di non avere una visione, cioè un progetto, un’idea, una prospettiva. Un po’ tutti: dalle istituzioni alla politica, dall’impresa al mondo della cultura.

È sempre mancata alla Calabria una visione, qualcosa che andasse oltre il mediocre presente, ben oltre i nostri limiti. E una certa visione di Calabria ce l’ha offerta la convention di Tropea di pochi giorni favoluta dal presidente del Gruppo LaC Domenico Maduli, e perfettamente riuscita. Maduli ha dimostrato non solo di avere creato dal nulla un gruppo editoriale di primissimo livello in Italia e di avere messo insieme una squadra di giovani e validi professionisti che hanno cambiato il modo di fare televisione. Ma soprattutto ha dimostrato di avere una precisa visione di Calabria che smentisce tutti i luoghi comuni, tutto quella che è sempre stato il racconto della Calabria.

La Calabria visione significa mai più terra di lamenti, di ritardi, mancanza di prospettive, di pessimismo. Mai più la Calabria degli ultimi e dei disperati. CalabriaVisione è un progetto che in parole povere significa: mettiamoci insieme, lavoriamo insieme, per costruire il futuro di questa terra. Insieme! E già questa è una sfida, perché se c’è una cosa che i calabresi non sanno fare è quella di stare insieme, di condividere un progetto. Il calabrese è testardo, cocciuto, piuttosto egoista, indisponibile al confronto e alla condivisione.

Il messaggio che arriva dalla convention di Tropea, davanti a personalità del mondo del giornalismo, della cultura, delle istituzioni, della magistratura, della politica, della chiesa, della società civile, è quello di credere con ottimismo che una Calabria migliore è possibile. Sembra poco ma è tantissimo in una terra in cui non si riesce a pensare aldilà dell’oggi.

La Calabria visione ha un futuro. La Calabria visione è il futuro. La Calabria visione significa mettere tutti insieme, eliminando gli ambienti separati, significa condividere un modello di vita positivo. Chi è disponibile a raccogliere la sfida?